In una zona notoriamente anti-LGBTQ+ come Utah, la Trans Pride di Provo ha ribaltato il trend rompendo gli stereotipi ed offrendo a chi è transgender, non-binario e gender-diverse un ambiente di collaborazione e di sostegno. La manifestazione, che ha avuto luogo Sabato 12 agosto, ha rappresentato un atto di resistenza nei confronti della Brigham Young University (BYU), l’università privata gestita dalla Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni nota anche come Chiesa di Mormon, nota per i suoi sistemi di regole anti-LGBTQ+.
Ian Giles, fondatore e direttore esecutivo di Genderband, un’organizzazione che sostiene e promuove la comunità trans, ci spiega l’importanza dell’evento: “Voglio mostrare alla comunità che non sei solo, che non sei l’unico queer a Provo. Che anche se non puoi essere apertamente tu stesso, può venire a questo festival, divertirsi e conoscersi in un ambiente sicuro e familiare”.
Con la proliferazione di attacchi contro la comunità transgender negli Stati Uniti, Giles sottolinea l’importanza di riunirsi per mostrare forza come comunità, indipendentemente dal rischio di “essere più visibili”.
L’evento ha avuto un forte impatto perché ricorda ai queer che sono in un’area profondamente religiosa che non sono da soli, oltre ai divieti che la BYU impone ai studenti LGBTQ+ come relazioni romatiche dello stesso sesso o partecipazioni a proteste nei pressi della “Y” sulla montagna che è stata colorata di arcobaleno.
Giles afferma che l’evento è importante anche perché l’idea è quella di “prendere la nostra spazio in una zona che dice che non c’è posto per noi, ma che siamo presenti”, mostrando una cultura inclusiva crtica della corrente cultura conservatrice.
Quanti partecipanti ha avuto la Trans Pride di Provo?
La Trans Pride di Provo ha ottenuto una risposta entusiasta con più di trecento partecipanti. Questo è un eccezionale risultato per un evento così giovane, e sono molto orgoglioso della nostra comunità LGBTQ + per riuscire a creare un ambiente così sostenitivo. L’evento era una scintillante parata di colori con migliaia di bandiere arcobaleno che avevano le stesse dimensioni. La parata ha iniziato al parco Confluence e si è conclusa nel parco Pioneer. Il percorso era segnalato da drag queens, gruppi di tamburi, bande, e persino una falciatrice caricata con un annuncio di Orgoglio.
Durante l’evento, si è anche svolto un programma di intrattenimenti con una vasta scelta di artisti collegati alla comunità LGBTQ +. Altri stand e organizzazioni all’evento fornivano informazioni alle persone su varie iniziative in tutta la regione, oltre a offrire consigli su come iniziare a impegnarsi in attività di sostegno alla comunità.
La Trans Pride di Provo è stata accolta entusiasticamente dalle persone della comunità circostante. Per gli abitanti di questa città conservatrice, è stata una grande rivoluzione per accettare la presenza della comunità queer. Inoltre, sembra che la comunità non abbia sentito il bisogno di opporsi. I manifestanti si presentarono regolarmente all’evento per dimostrare il loro sostegno e incoraggiamento. Alla fine, hanno contribuito a bilanciare la presenza conservatrice a Provo e a inculcare il rispetto per l’equità e l’uguaglianza.
La Trans Pride di Provo dimostra che l’amore, la compassione e l’accettazione possono prevalere anche nei luoghi più conservatori. È stato un segno di speranza per gli abitanti locali LGBTQ + e un chiaro richiamo a coloro che necessitano di più sostegno sociale. Speriamo che eventi del genere siano sempre più regolari e che le comunità conservatrici possano riconoscere la diversità e la bellezza che la comunità LGBTQ + aggiunge alla nostra società.
Come si è svolto l’evento, quali attività ha preveduto?
L’evento Utah Trans Pride, organizzato da GenderBands ha avuto luogo sabato 12 Agosto nella città di Provo. L’evento ha visto numerose voce femminili, transgender, non-binary e altri performer di genere diversi. Inoltre, sono stati disponibili dei banchi informativi per coloro che erano interessati a raccogliere informazioni.
Il luogo, Provo, è casa alla Brigham Young University (BYU) che è famosa per essere un’istituzione di istruzione superiore privata gestita dalla Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni, nota anche come Chiesa mormone. La città che la circonda è notoriamente anti-LGBTQ+.
Per questo motivo, dice Ian Giles, fondatore e direttore esecutivo di GenderBands, è importante che si celebrino il queerness e le persone LGBTQ+ in questa città.
Giles ha dichiarato che molti gli chiedono “Perché non fare Trans Pride a Salt Lake City?”. Salt Lake City è infatti dove si svolge il più grande festival di Pride e dove vengono offerti la maggior parte dei servizi riservati alle persone queer.
Giles ha risposto che questo è proprio il punto: “C’è pochissimo qui a Provo per la nostra comunità LGBTQ+ e non tutti i queer sono a Salt Lake. Sono costretti a rimanere nell’armadio a causa della vicinanza con la BYU. Quindi voglio mostrare a tutti questa comunità che non siete soli, che ci sono altre persone come voi che sono qui e voglio mostrare ai mormoni che persone queer esistono in questa città”.
L’evento ha previsto l’esibizione di diversi performer, tra cui Drag Queens, artisti trans+ e una band; inoltre c’erano stalli informativi per diffondere informazioni sulle tematiche LGBTIQ+ e bancarelle in cui acquistare prodotti. Uno dei momenti clou dell’evento è stata la lettura da parte di alcuni bambini di un albo illustrato che parla di diritti LGBTQ+.
Tutti hanno potuto godere al meglio l’evento data l’atmosfera spensierata, familiare che si respirava: tutti potevano essere al sicuro e sentirsi a loro agio. Un’altra cosa da sottolienare è che grazie all’evento si combatte la repressione degli stereotipi e degli atteggiamenti omofobi della BYU.
L’evento ha rappresentato una dimostrazione che le persone LGBTQ+ possono essere libere di esprimere chi sono e non devono nascondersi; allo stesso tempo è stato un modo per supportare la causa LGBTQ+ e per far sentire le persone che non devono sentirsi sole ed isolate perché fuori posto.
In linea generale, Utah Trans Pride possiamo definirlo come un successo, sia dal punto di vista dei partecipanti sia da quello organizzativo. Il prossimo anno si spera in una partecipazione ancora più alta.
Che tipo di risposta ha ricevuto da parte della comunità circostante?
Per quanto riguarda la risposta che la Trans Pride di Provo ha ottenuto da parte della comunità circostante, la sensazione predominante è di sorpresa e preoccupazione – cosa che è inevitabile dato che si tratta di una zona estremamente religiosa ed è costantemente sotto osservazione da parte dei membri della Chiesa LDS. Ci sono stati anche rapporti di persone che hanno protestato e gridato insulti a studenti LGBTQ+ durante un evento della Pride.
Ad ogni modo, secondo il suo fondatore, la Trans Pride di Provo è stata un successo e ha ricevuto un’accoglienza calorosa e accogliente da parte dei partecipanti. Anche se ci saranno sempre persone contrarie e persone che fanno del discorso d’odio, c’è una grande forza nella comunità LGBTQ+ che ha mostrato da tempo di non essere priva di speranza. I visitatori, diversi e numerosi, hanno dimostrato che c’è un bisogno reale di appartenenza e di sentirsi parte di una comunità in una zona dove le persone sono costrette a rimanere nascoste.
Questa comunità si è dimostrata resiliente e forte, nonostante le avversità. La Trans Pride di Provo ha mostrato che anche nelle città più inospitili è possibile essere affermati, uscire allo scoperto e onorare la propria identità.
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