Greta Gerwig ha portato successo e femminismo “pop” al cinema e, recentemente, rappresenta un punto di riferimento per una nuova generazione appassionata di cinema. A soli 39 anni, Greta è diventata uno dei nomi più citati e rispettati da numerosi fan, interpretando con successo film come «Lady Bird» e «Piccole Donne», dimostrando di abilità di far parte di un movimento che affronta questioni di genere nei suoi contenuti.
I film di Greta Gerwig stanno diventando un punto di riferimento anche in Italia, dove prodotti mainstream come il remake di «Barbie», diretto da Greta, sta conquistando classi di studenti femministe e festivals cinematografici per ragazzi. Si capisce come Greta Gerwig sia riuscita a dare un nuovo respiro per un movimento femminista. Il suo “femminismo pop” è diventato contagioso ed è una fonte di ispirazione per molti giovani.
Quali sono le idee del movimento femminista di Greta Gerwig?
Il movimento culturale di Greta Gerwig mette in primo piano la voce delle donne e la necessità di un cambiamento dei ruoli di genere nei media. La sua idea centrale è che i risultati di una maggiore parità di genere aziendale, politica, educativa e personale siano raggiungibili attraverso la narrazione cinematografica. Le storie dei suoi personaggi femminili hanno come obiettivo quello di fornire una più ampia consapevolezza della complessità, della forza e della vulnerabilità della donna moderna. Tutti i suoi film sottolineano quanto le donne abbiano bisogno di scrivere, dirigere e produrre opere che li rappresentino in maniera più equa; affrontare, con realismo ma anche con momenti di divertimento, le difficoltà che le donne affrontano nel mondo moderno e, ultimo ma non meno importante, offrire ai fan storie che riempiano i cuori con uno spirito di speranza. Louise, il personaggio principale nel film remake di “Barbie”, ne è l’esempio perfetto. Attraverso questo personaggio, Greta ha fortemente sottolineato l’importanza di abbracciare la complessità femminile e dell’autorealizzazione.