Unanime sentenza della Corte Suprema brasiliana: i discorsi d'odio omofobico equivalgono a quelli razzisti, punibili con la reclusione. Immagine discorsi d'odio omofobici

STF stabilisce: discorsi d’odio omofobici punibili in Brasile

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Giovedì scorso il Supremo Tribunale Federale (STF) del Brasile ha emesso una determinazione quasi unanime nella quale viene dichiarato che l’odio omofobico è sullo stesso livello del razzismo e quindi è punibile con una pena detentiva.

A portare la causa dinanzi alla Corte aveva la organizzazione di diritti ABGLT, il cui scopo era quello di estendere le protezioni che la legge brasiliana garantisce in caso di discrimeinazione basata su razza, colore, origine etnica, religione o nazionalità, prevedendo invece fino a tre anni di carcere e una multa salata anche in caso di discriminazione verso le persone di comunità LGBTQ+

Il giudice Edson Fachin, incaricato della causa, ha dichiarato la necessità di garantire i diritti delle persone LGBTQ+ come un precetto costituzionale. Unico a votare contro tale richiesta è stato il ministro Cristiano Zanin, il quale ha affermato che l’inclusione del fenomeno dell’omofobia all’interno di un “reato di lesioni razziste” non era giustificato dalle precedenti decisioni.

Oramai il Brasile è definito come uno dei luoghi più pericolosi del mondo per i transfobici secondo le stime di Transgender Europe, precisamente 1.741 persone transgender sarebbero state assassinate dal 2008 al 2022, con ben 228 al solo 2020.

Grazie a questa sentenza ora le persone LGBTQ+ sono considerate al pari degli altri gruppi etnici e allo stesso modo, in virtù del principio uguaglianza precettato dalle leggi brasiliane, possono ora sporgere denuncia in caso di violenza omofobica, essendo tale reato punibile attraverso la condanna con carcere.

Quali sono le reazioni della comunità LGBTQ+ alla sentenza del Tribunale Federale?

La sentenza del Tribunale Federale ha suscitato grandi entusiasmi nelle comunità LGBTQ+. Per decenni, la comunità ha visto le sue persone oggetto di odio e di discriminazione, e la sentenza offre una certa sicurezza in quanto riconosce i diritti del gruppo. La decisione può essere applicata a tutte le persone che sono state discriminate o oggetto di odio a causa della loro appartenenza a questo gruppo, garantendo loro protezioni legali.

Per la prima volta, le dichiarazioni oscene e discriminatorie nei confronti della comunità LGBTQ+ ora possono essere effettivamente perseguite, e la speranza è che i giudici possano applicare pene severe nei casi in cui la violenza verbalmente infetta è stata utilizzata per reprimere i membri di tale comunità. Poiché le persone transgender sono spesso prese di mira per l’odio e la discriminazione, l’impatto di questa sentenza sarà particolarmente significativo per aiutare a ridurre la percentuale estremamente alta di violenza nei confronti della comunità.

Oltre a offrire protezioni leggere piuttosto che limitare la libertà discorsiva, la sentenza del Tribunale Federale ha aperto la strada a ulteriori riforme legali per proteggere la comunità LGBTQ+. Membri del gruppo e le loro famiglie stanno ovviamente festeggiando la storica sentenza e ci si aspetta che sia un grande passo verso l’uguaglianza e i diritti alla luce della legislazione brasiliana.