SIENA. Aprire il carcere alla città, favorendo un interscambio che avvicini la comunità carceraria alla comunità cittadina, a partire dall’intuizione è arrivata ad un’agente di polizia penitenziaria contradaiola dell’Oca e membro della commissione solidarietà del rione di…
Un progetto di scambio tra le Contrade di Siena e un giovane studente
In una delle Contrade di Siena, nell’Oca, una giovane studentessa di nome Chiara ha avuto l’intuizione di aprire le porte del carcere alla città. Dopo aver partecipato a uno stage di produzione teatrale all’interno del carcere, ha notato come gli interni fossero spesso isolati dalla realtà esterna. Motivata dalla sua esperienza, Chiara ha deciso di sviluppare un progetto di scambio che avvicinasse la comunità carceraria alla comunità cittadina, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione e la solidarietà.
“Dopo aver trascorso del tempo all’interno del carcere, ho capito quanto importante sia per i detenuti sentirsi parte di qualcosa di più grande. Ho pensato che coinvolgerli nelle attività delle Contrade potesse favorire il loro recupero e dare loro un senso di appartenenza”, ha affermato Chiara.
Con il supporto dei membri della commissione solidarietà del rione di Siena, Chiara ha iniziato a pianificare il progetto. Ha contattato le Contrade della città e ha proposto di coinvolgere alcuni detenuti in attività culturali e sociali organizzate dalle Contrade stesse. L’idea è stata accolta con entusiasmo e le Contrade si sono impegnate a offrire agli interni del carcere l’opportunità di partecipare a eventi, feste e manifestazioni.
Il progetto ha visto il coinvolgimento di un giovane detenuto di nome Marco, che è stato invitato a prendere parte a un’importante sfilata delle Contrade di Siena. Marco, molto apprezzato per il suo talento artistico, è stato incaricato di realizzare una scultura che rappresentasse l’identità e la storia della Contrada dell’Oca.
“È stata un’esperienza incredibile per me”, ha dichiarato Marco. “Mi sono sentito parte di qualcosa di speciale e ho scoperto che posso ancora contribuire positivamente nonostante il mio passato. Spero che questa iniziativa si diffonda in altre città e che molti altri detenuti possano avere questa opportunità”.
La partecipazione di Marco è stata fortemente applaudita dalla comunità sia delle Contrade che del carcere. La scultura di Marco è stata esposta durante la sfilata e ha suscitato grande ammirazione tra gli spettatori. La presenza dei detenuti all’evento ha contribuito a rompere le barriere tra il carcere e la città, creando un clima di inclusione e reciproca comprensione.
Riassunto:
- Una giovane studentessa di nome Chiara ha avuto l’idea di aprire le porte del carcere alla città di Siena.
- Il progetto ha l’obiettivo di avvicinare la comunità carceraria alla comunità cittadina.
- Le Contrade di Siena si sono mostrate entusiaste e hanno offerto agli interni del carcere l’opportunità di partecipare a eventi e manifestazioni.
- Un giovane detenuto di nome Marco è stato coinvolto nel progetto e ha realizzato una scultura rappresentante la Contrada dell’Oca.
- La partecipazione dei detenuti ha favorito l’inclusione e la comprensione reciproca tra la comunità carceraria e quella cittadina.
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