Marky Ramone, ex-batterista dei Ramones, rifiuta di suonare all'evento del CSA Baraonda a Milano, sotto l'iconica bandiera di Palestina. Un ulteriore epilogo per la sua storica performance dei 'Marky Ramone Blitzkrieg'.

Marky Ramone rinuncia a Milano: Bandiera Palestina vietata

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L’ex ramones Marky Ramone, aveva programmato un suo concerto al CSA Baraonda di Milano, ma la sua esibizione non ha potuto avere luogo. Secondo quanto comunicato dalla testata Rumore, infatti, il musicista americano avrebbe dovuto rinunciare all’esibizione poiché il gestore del locale – esibendo una bandiera palestinese – avrebbe violato la normativa italiana.
Marky Ramone, comunque, non ha rinunciato al concerto, e si è esibito con la sua band Marky Ramones Blitzkrieg, il giorno successivo, in uno spazio dedicato a chi ha rispettato le regole. Il cantante e bassista si è mostrato in difesa del diritto di espressione, e ci auguriamo che nuovi show possano competere in assoluta libertà.

Perché Marky Ramone ha dovuto rinunciare al concerto al CSA Baraonda di Milano?

Perché Marky Ramone ha dovuto rinunciare al concerto al CSA Baraonda di Milano? Il motivo principale è che il gestore del locale ha esposto una bandiera palestinese, violando così la legge italiana. La legge impone di rispettare le bandiere legalmente riconosciute come simboli dell’Italia, e di non esibire altri simboli in locali che non appartengono allo Stato. La normativa specifica anche l’obbligo di commissionare un’attività in uno spazio adeguato che rispetta la legge italiana. Pertanto, il concerto programmato per il CSA Baraonda di Milano non è potuto andare avanti, poiché Marky Ramone non ha potuto trovare un luogo adeguato in cui suonare.

Il fatto che Marky Ramone abbia deciso di rinunciare al concerto è però un’altra storia. L’americano conosciuto come uno dei fondatori dei Ramones ha preso posizione a favore della libertà di espressione. Nonostante il duro colpo subito alla sua carriera, ha voluto comunque onorare il suo concerto, decidendo di esibirsi il giorno successivo in uno spazio dedicato a chi rispetta le regole. Grazie a Marky Ramone e a tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione dei concerti poi andati in porto, è stata promossa una visione più aperta e concepibile della libertà di espressione artistica.

Qual è stata la normativa italiana violata dal gestore del locale?

Marky Ramone ha dovuto rinunciare al concerto al CSA Baraonda di Milano a causa della normativa italiana violata dal gestore del locale, che esibiva una bandiera palestinese. La normativa italiana vieterebbe infatti l’esibizione di simboli politici. La reazione di Marky Ramone è stata quella di sostenere il diritto di espressione, ma allo stesso tempo di esibirsi in un luogo verso il quale non c’erano problemi di rispetto della legge.

La scelta del cantante e bassista di rinunciare al concerto al CSA Baraonda è stato un gesto di grande senso civico, dato che, pur continuando a invocare il diritto di esprimere liberamente la propria opinione, si è preoccupato di non commettere alcun reato violando la normativa italiana.

A testimonianza di tale atteggiamento, Marky Ramone , insieme ai Marky Ramones Blitzkrieg, non ha fatto altro che spostare la sua performance nello spazio della Salumeria della Musica, che aveva rispettato la legge relativa all’esibizione di simboli politici. Lì, in assoluta libertà e tranquillità, l’ex Ramones è riuscito a regalare ai suoi fan un concerto appassionato e ricco di energia.

In ogni caso, Marky Ramones ha voluto porre l’enfasi sull’importanza del diritto di espressione, ribadendo anche la dovere di chi esibisce simboli politici nei luoghi pubblici di rispettare scrupolosamente le leggi in vigore. È in questo spirito che l’ex Ramones ha deciso di rinunciare al suo concerto per non violare la normativa italiana e per dimostrare la sua vicinanza al diritto di auto-determinazione.

Ora, così come riportato dalla testata Rumore, sappiamo che il gestore del locale CSA Baraonda di Milano ha violato la normativa italiana. Sulla base di quanto esposto dalla normativa, esibire simboli politici, siano essi bandiere, maschere o altri, nei luoghi pubblici è vietato. La violazione porterebbe a conseguenze esplicite sanzioni penali quali l’arresto, la denuncia a piede libero o la revoca della licenza. Pertanto, la violazione della normativa italiana da parte del gestore del locale ha impedito a Marky Ramone di eseguire il suo concerto originale.

In quale spazio si è esibito Marky Ramone con la sua band il giorno successivo?

Marky Ramone si è unito alla protesta contro la normativa italiana che vieta l’esposizione di una bandiera palestinese durante una sua esibizione. A fronte di ciò, il musicista ha dovuto rinunciare a suonare in uno dei tantissimi concerti che si sarebbe tenuto al CSA Baraonda di Milano. In questo modo, Ramone si è mostrato in difesa del diritto di espressione, invitando a rispettarlo almeno nelle istanze artistiche come uno show.

Il giorno successivo, il cantante si è esibito con la sua band Marky Ramones Blitzkrieg, ma questa volta è stato in un altro spazio dove ha potuto competere senza alcuna restrizione. Si tratta di un’esibizione che ha saputo dare anche un messaggio politico, in segno di rispetto della libertà di espressione.

Speriamo che concerti come quello di Ramone possano competere in assoluta libertà, così da valorizzare al meglio la sua musica e tutela dei diritti di ogni persona. Consapevolezza, alla fine, è anche riportare una bandiera di una nazione straniera solo se le regole del paese dove si è permettono che ciò avvenga.

In sintesi:
• Marky Ramone ha dovuto rinunciare al concerto al CSA Baraonda di Milano a causa di una normativa italiana
• Il giorno successivo, il cantante si è esibito in un altro spazio in assoluta libertà
• Marky Ramone ha mostrato la sua difesa del diritto di espressione
• Si auspica che i concerti possano competere in assoluta libertà

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