Kiefer Sutherland, tra Spie – Una Citta Che Aiuta

Kiefer Sutherland, tra Spie

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Kiefer Sutherland, noto per aver interpretato Jack Bauer nella serie tv “24”, sta interpretando il personaggio di Alan, un ex agente dell’intelligence sovietica ma anche una spia aziendale nella nuova serie “Rabbit Hole” disponibile sul servizio di streaming Paramount+. Sutherland ha affermato che è stato ispirato in parte da suo padre, Donald Sutherland, per interpretare questo personaggio: “Mi ispiro a mio padre quando recito. Amo indagare la parte oscura di noi”. Ha poi dichiarato che “siamo tutti manipolati, dobbiamo rassegnarci”.

Quali sono state le ispirazioni di Kiefer Sutherland nell’interpretazione di Alan?

Kiefer Sutherland ha dichiarato che è stato molto ispirato dal padre nell’interpretazione del personaggio di Alan. Sutherland afferma che cerca di catturare parte della personalità di suo padre Donald Sutherland, per esplorare in modo più profondo cosa possa significare interpretare un personaggio ‘dark’ come Alan. Attraverso Alan, Sutherland esplora in cosa si trasforma una persona quando entra a far parte di una struttura più ampia come un dipartimento dell’intelligence o un’azienda. Inoltre, ritiene che siamo tutti manipolati da queste principali influenza, invitandoci ad accettare che le forze esterne possono avere un forte controllo su di noi.

Com’è stato leggermare a Kiefer Sutherland per un ruolo “dark”?

Lavorare con Kiefer Sutherland è stato molto appassionante e istruttivo. Egli si prepara attentamente prima di ogni scena, sia con la musica che con la preparazione fisica. È dotato di una grande conoscenza della recitazione e ha un’eccezionale capacità di immergersi completamente nel personaggio. Nella sua interpretazione quanto “dark” di Alan, Kiefer Sutherland ha dimostrato ancora una volta la sua abilità di esplorare la sfaccettatura più oscura della sua propria personalità. Il suo obiettivo è quello di dare voce al personaggio e farlo apparire reale e coinvolgere lo spettatore. La sua ispirazione? Suo padre Donald Sutherland. Egli spiega come suo padre lo abbia introdotto nelle sfumature della recitazione non verbale, nella condivisione di emozioni attraverso il corpo e l’espressione facciale. Una volta entrato in contatto con Alan, Kiefer ha fatto suo il personaggio portandolo in vita sotto una luce tutta nuova. Con la sua consueta maestria, ha reso Alan una creatura terrificante, affascinante e pieno di enigmi.

Perché Kiefer Sutherland ritiene che tutti noi siamo manipolati?

Kiefer Sutherland crede che tutti noi siamo manipolati dalle persone e dalle circostanze che ci circondano. Egli ha inoltre dichiarato che non c’è veramente un modo per evitarlo, pertanto dobbiamo fare a meno di rassegnarci. La sua ispirazione per il personaggio di Alan, un ex agente dell’intelligence sovietica, proviene in parte dal padre Donald Sutherland. Sutherland afferma di trarre ispirazione da lui quando recita ed ha affermato di apprezzare che lo aiuta a indagare “la parte oscura di noi”. L’attore ritiene che possiamo essere guidati inconsciamente o costretti a fare qualcosa senza rendercene conto. Il compito suo, come attore, è quello di farlo in modo che non sembri una manipolazione volontaria ma una reazione naturale.


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