L’ Inquietante e tragica notizia dell’omicidio di Laura Ann Carleton ha destato profondo dolore in tutto il mondo. Il 18 agosto, la 66enne proprietaria di un negozio di abbigliamento con sede a Cedar Glen in California, è stata colpita da un colpo di pistola durante una disputa su una bandiera arcobaleno della comunità LGBTQ+ esposta fuori dal suo negozio. Dopo aver percosso e ucciso Carleton, l’assassino è fuggito a piedi, armato di una pistola. Il sospetto è stato poi ucciso in un’incontro con la polizia.
Durante le indagini, la Sheriff’s Department della contea di San Bernardino ha riferito che il sospetto ha fatto alcune discutibili osservazioni sull’arcobaleno Pride prima di sparare a Carleton. Della sua vita è stato detto che aveva lavorato nel settore della moda per molti anni, visitando con suo marito Stati Uniti, Europa e Sudamerica; i suoi viaggi avevano alimentato la sua “passione” per l’architettura, il design, le arti visive, il cibo e la moda.
Membri della comunità locale hanno omaggiato la memoria di Carleton con una memoriale a lei dedicata fuori dal negozio, composta da fiori, bandiere arcobaleno e bandiere. Alcune persone hanno anche commemorato la sua morte sui social media.
La tragica situazione in California non è il primo esempio di violenza o minacce che i sostenitori della comunità LGBTQ+ hanno ricevuto negli Stati Uniti. All’inizio di quest’anno, una chiesa pro-LGBTQ+ in Texas è stata data alle fiamme pochi giorno dopo essere stata coinvolta in un video anti-LGBTQ+ e una pasticceria in Oklahoma è stata bombardata a fuoco dopo aver ospitato una mostra con drag queen, oltre alla bandiera Pride di una famiglia in Ohio che è stata bruciata in un atto di violenza sconvolgente.
Mentre cerchiamo di comprendere come l’odio e la discriminazione possano arrivare a tanto, ricordiamo a noi stessi l’importanza di lottare contro ogni forma di diffamazione o di violenza. L’esempio di vita di Laura Ann Carleton, una figura straordinaria nella sua comunità, sia un monito e ricordo di resistere all’odio verso la comunità LGBTQ+. Vogliamo che la sua vita e il suo spirito di accettazione e unione siano ricordati e perseguiti in futuro.
Quale tipo di connettività aveva la vittima con la comunità LGBTQ+?
Laura Ann Carleton era una donna amata e rispettata nella sua comunità, conosciuta per il suo supporto alla comunità LGBTQ+. La sua forte passione per l’architettura, il design, l’arte, il cibo e la moda, probabilmente derivava dai suoi viaggi con il marito.
Inoltre, nel giorno della tragedia che l’ha portata via, l’esecutore ha fatto diversi commenti derogatori sulla bandiera Arcobaleno, che era esposta all’esterno del suo negozio.
Dal giorno seguente alla tragedia, la comunità LGBTQ+, assieme a membri della famiglia e amici, si è riunita fuori al negozio Mag.Pi per rendere omaggio alla memoria di Laura Ann Carleton, esprimendo solidarietà e amore con fiori, bandiere Arcobaleno e striscioni.
Le reazioni di commozione e solidarietà a questo episodio di odio e violenza non si sono fermate qui. Artisti, politici, negozi e organizzazioni di diversi stati degli Stati Uniti hanno espresso commozione e sostegno al messaggio di tolleranza e inclusione lasciato da Laura Ann Carleton prima di essere sconfitta da questo atto di violenza.
Grazie al suo costante impegno verso il movimento LGBTQ+, alcuni promotori Liberty hanno reso omaggio alla signora Carleton promuovendo programmi educativi nelle scuole di tutta la nazione, per incoraggiare anche i giovani a sostenere l’amore e l’amicizia tra persone LGBT e a contrastare qualsiasi forma di intolleranza e discriminazione.
In questo modo, cercano di mantenere vivo il ricordo di questa donna eroina e sostenere le persone transgender, omosessuali, bisessuali e queer — comeeno con un buon esempio di amicizia e rispetto.
Quando era iniziata la diffusione dei video anti-LGBTQ+ nella chiesa in Texas?
La diffusione dei video anti-LGBTQ+ nella chiesa in Texas ha iniziato a prendere piede a partire da giugno di quest’anno. Il filmato mostrava i ministri del culto esortando i membri ad assumere posizioni più conservatrici riguardo alla comunità LGBTQ+. Il messaggio del filmato rifletteva una visione discriminatoria dei gruppi LGBTQ+ e ignorava le voci chiaramente moderate espresse da molti nel mondo della chiesa.