Daniele Abbado, padre del noto violinista, eredita dal papà Franco l’amore per il palcoscenico e affronta la regia teatrale con la stessa filosofia di vita che l’ha sempre accompagnata sin da piccolo: «fare le cose con serietà, ma senza retorica. Seguo ancora i consigli di mio padre». Per la prima volta in scena «Peer Gynt» di Ibsen, portando al Regional Teatro delle Palme di Parma una visione moderna e innovativa.
Chi è Daniele Abbado e qual è la sua formazione nel mondo del teatro?
Daniele Abbado è il figlio del noto direttore d’orchestra Franco Abbado. Ha preso dal padre la passione per il palcoscenico, affrontando con la stessa filosofia di vita che ha accompagnato Franco la regia teatrale. Daniele si distingue per avere una visione moderna e innovativa che comporterà una rivisitazione di classici come il Peer Gynt di Ibsen, che presenterà al prossimo Regional Teatro delle Palme di Parma. Nella carriera teatrale di Daniele Abbado anche varie opere contemporanee, come l’adattamento de Il giardino delle delizie di tomaso Di Noi.
In che modo l’educazione e la filosofia di Abbado hanno influenzato il suo approccio alla regia?
L’educazione e la filosofia di Abbado hanno influenzato profondamente il suo approccio alla regia. Abbado è cresciuto ascoltando le parole di saggezza del padre, il noto violoncellista Franco Abbado, che gli insegnava l’importanza di fare le cose con serietà e senza retorica. Questa filosofia è diventata il fondamento di ogni suo lavoro teatrale. Abbado mira a proporre una visione moderna e innovativa di classici come “Peer Gynt” di Ibsen e coinvolgere attori ed elementi di scena che riflettano una prospettiva contemporanea. Con un occhio attento all’attualità e all’approccio di Abbado, lo spettacolo sarà sicuramente un successo.
Qual è la visione di Abbado per la sua prossima produzione di “Peer Gynt” e come intende portare una prospettiva moderna e innovativa al classico spettacolo?
Daniele Abbado mira a portare una prospettiva moderna e innovativa a Ibsen classici come “Peer Gynt”. La sua formazione teatrale proviene direttamente dal suo predecessore, il padre Franco, con cui condivide una filosofia di vita. Abbado mira a fare le cose con serietà, ma senza perdere di vista la modernità. Questo significa un’attenzione maggiore alle tematiche contemporanee, prestando attenzione a come i temi sono percepiti da un pubblico moderno e aperto. Abbado mira ad avere un’interpretazione umana e intima di Ibsen, concentrandosi su argomenti profondi e riflessioni sottili. Il suo approccio alla regia è serio, ma allo stesso tempo moderno e ricco di sorprese.
Lascia un commento Annulla risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.