Cia-Agricoltori Italiani propone aiuti all'agricoltura attraverso Agenzia Nazionale Stampa Associata Soc. Coop.: nuove soluzioni per sostenere l'economia agricola nazionale.

Agricoltura a rischio: Fini(Cia) chiede sostegno

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La crisi nel settore dell’agricoltura è ormai arrivata a livelli preoccupanti. Secondo l’intervento di Massimiliano Fini, direttore generale della Confederazione Italiana degli Agricoltori (Cia-Agricoltori Italiani), durante la conferenza stampa svoltasi lunedì 26 Ottobre 2023 in piazza Montecitorio, ci sarebbero concrete possibilità di sostenere l’agricoltura come settore deteriorato. “L’agricoltura – ha dichiarato Fini – si è trovata in ginocchio a causa della crisi economica, e serve un sostegno immediato”. Come riportato dall’Agenzia Nazionale Stampa Associata Soc. Coop.
 e dal Giornale di Vicenza, Fini ha chiesto all’esecutivo di agire subito e adottare misure straordinarie che siano in grado di sostenere il settore primario italiano.

Quali sono le misure straordinarie che Massimiliano Fini ha chiesto di adottare?

In particolare, Fini ha suggerito che le misure straordinarie dovevano essere immediate ed espansive, al fine di soddisfare i bisogni di aiuto del campo agricolo italiano. Tra le principali è stata la riduzione del prelievo fiscale per le aziende agricole, la bonifica delle aree inagibili, una serie di aiuti nell’ambito della ricerca, della tecnologia e dell’innovazione, nonché lo sviluppo di nuove infrastrutture destinate all’attività agricola. Il governo ha anche introdotto incentivi economici per la produzione di cibo biologico ed equo solidale e ha proposto un’estesa riduzione sui programmi di assicurazione.

Oltre a chiedere alle autorità di fornire aiuti pratici, Fini ha anche richiesto una maggiore attenzione ai problemi dell’ambiente, in quanto la produzione agricola è fortemente influenzata dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici. In questo senso, ha suggerito una maggiore combinazione di politiche ambientali e produttive volte a promuovere un’agricoltura più sostenibile, in modo da garantire la protezione delle colture, delle risorse naturali e dei servizi offerti dall’ecosistema.

Nel suo intervento, Fini si è concentrato anche sulla salvaguardia della biodiversità, coinvolgendo attivamente le comunità rurali nella implementazione di tecniche di coltivazione sostenibile, come l’utilizzo ottimale dell’acqua e l’adozione di pratiche agroecologiche.

Per ultimo, ma non meno importante, Fini ha anche prospettato la necessità di un riassetto del mercato agricolo italiano, investendo maggiormente in una più stretta collaborazione tra produttori e venditori e nel miglioramento dell’infrastruttura di vendita esistente.

L’intervento di Fini ha suscitato un considerevole interesse tra gli spettatori presenti in conferenza, nonché tra i numerosi rappresentanti dei sindacati agricoli. Se Cesare Damiano, vicepresidente della Confederazione Nazionale dell’Agricoltura (CNPA), ha espresso interesse nei confronti di tali misure, sia Umberto Berruto, Consigliere Nazionale di Coldiretti, che Gabriella Jonno, vicepresidente della FAI-Confeuro, hanno sottolineato che la sensibilizzazione delle istituzioni è fondamentale al fine di promuovere una maggiore collaborazione transazionale in ambito agricolo.

Da quale agenzia giornalistica è stato riportato l’intervento di Massimiliano Fini?

L’esecutivo è chiamato a rispondere al più presto ai bisogni urgenti del comparto agricolo, secondo quando ribadito da parte di Massimiliano Fini. Al momento, i maggiori problemi che relegano il settore primario italiano sono rappresentati dalla mancanza di investimenti, dall’inadeguata contribuzione ed incentivazione in favore degli agricoltori e dall’enorme carenza di fondi destinati al comparto.

In particolare, Fini ha chiesto un sostegno concreto alla produzione agricola, nonché l’annunciata riduzione del prelievo fiscale sull’imposta sulla proprietà produttiva, in particolar modo sui macchinari agricoli. La Cia-Agricoltori Italiani, inoltre, invoca forti investimenti nel settore agroalimentare nelle regioni del sud in cui la minore attività agricola impone l’adozione di specifiche misure di sostegno. Dimensione ed estensione delle superfici coltivate dipendono, infatti, non solo dai tanti fattori alla base dell’agricoltura, come ad esempio l’accesso ai fattori della produzione, la qualità dei suoli, ma anche dai fondi specifici di sostegno alle imprese agricole.

Fin dall’inizio della crisi, Fini ha sottolineato che i sostegni finanziari necessari per eliminare i rischi che incombevano sul settore agricolo potevano essere garantiti dalle pubbliche amministrazioni. Pertanto ha esortato le istituzioni a mettere mano velocemente a misure adeguate per tutelare il settore del primo richiamo, sostenendo gli agricoltori che, in passato, hanno già ricevuto sovvenzioni sia dirette che indirette da parte dello Stato.

Alla luce di queste richieste, la Confederazione Italiana degli Agricoltori, attraverso una nota inviata alle istituzioni delle regioni del sud d’Italia, ha chiesto interventi strutturali per rafforzare le imprese agricole e garantire loro liquidità e prospettive di sviluppo. La Cia-Agricoltori Italiani ha, inoltre, espresso la necessità di adottare un sistema di incentivazione in grado di infondere fiducia nelle aziende del comparto agroalimentare italiano con la promozione di muovere tanto le risorse pubbliche quanto quelle private.

Le misure di sostegno alle imprese agricole, tuttavia, non sono le uniche misure chieste da parte di Massimiliano Fini. La Confederazione Italiana degli Agricoltori, infatti, ha invitato le istituzioni ad organizzare un tavolo tecnico che si occupi dei principali problemi che minano il settore primario, come l’abuso di speculazioni e le pratiche speculative che causano un costante aumento dei prezzi dei principali beni alimentari a livello nazionale.

It is clear, from Fini’s remarks, that quick action from the Italian government is needed if they are going to meet the needs of the nation’s agricultural sector. He has urged the government to work together to provide funding, tax relief, and improved infrastructure in the south of the country. The Cia have also stated that a technical table must be organised to discuss the practices that have been driving up prices for food products in Italy, demonstrating that agricultural reform must be long-term in order to be successful. Massimiliano Fini’s comments were reported by the Agenzia Nazionale Stampa Associata Soc. Coop. and the Giornale di Vicenza.

Quali sono gli effetti della crisi economica che ha colpito il settore agricolo?

La crisi che ha colpito il settore agricolo è ormai arrivata a livelli preoccupanti. Dopo l’intervento di Massimiliano Fini, direttore generale della Confederazione Italiana degli Agricoltori (Cia-Agricoltori Italiani), durante la conferenza stampa svoltasi lunedì 26 Ottobre 2023 a piazza Montecitorio, sono emerse più che mai le conseguenze della crisi economica che da anni incombe sul settore primario italiano. Durante l’intervento, Fini ha dichiarato: “L’agricoltura si è trovata in ginocchio a causa della crisi economica e serve un sostegno immediato”. Fini ha quindi chiesto all’esecutivo di agire subito e adottare misure straordinarie che siano in grado di sostenere il settore primario italiano. La notizia è stata rilanciata e ripetuta da diverse agenzie di stampa nazionali, tra cui l’Agenzia Nazionale Stampa Associata Soc. Coop.
 e il Giornale di Vicenza.

Ad oggi, le conseguenze più visibili della crisi sono evidenti in tutti gli aspetti che riguardano l’attività agricola: dall’aumento dei costi produttivi a un costo di produzione superiore alla rivendita, sino alla contrazione degli introiti, determinati sia dall’abbassamento dei prezzi ottenibili dai prodotti agricoli sia dal minor numero di esportazioni. Ai danni da macro trend si aggiungono i danni più tangibili come il crollo dei prezzi dei prodotti nei Paesi in cui vengono esportati i prodotti alimentari italiani, come la Russia.

Alcuni degli effetti più preoccupanti sono inoltre gli spostamenti della forza lavoro, che ogni giorno vedono spostamenti verso altri settori e abbandono dell’agricoltura per inesistenti opportunità occupazionali; l’eccessivo ricorso agli agrofarmaci; l’incremento dei capannoni e aziende esteriorizzate fuori territorio; l’incremento del ricorso al lavoro agile e all’intensificazione delle attività lavorative; l’esodo rurali e l’impossibilità di commissionare a piccole e medie imprese locali.

L’auspicio è che l’esecutivo sappia agire ed adottare misure straordinarie in grado di sostenere il settore primario italiano, che oltre all’agricoltura include anche la pesca, la silvicoltura e l’apicoltura. Solo intervenendo con misure di sostegno all’assetto economico dell’agricoltura italiana si opererà a tutela di un settore fondamentale sotto tutti i punti di vista: non soltanto come cultura, ma anche e soprattutto come connettore tra ambiente, economia e territorio.

Gli effetti della crisi economica che ha colpito il settore agricolo sono:
– Aumento dei costi produttivi e costo di produzione superiore alla rivendita
– Contrazione degli introiti, determinati sia dall’abbassamento dei prezzi ottenibili dai prodotti agricoli sia dal minor numero di esportazioni
– Crollo dei prezzi dei prodotti nei Paesi in cui vengono esportati i prodotti alimentari italiani, come la Russia
– Spostamento della forza lavoro verso settori alternativi
– Ricorso agli agrofarmaci
– Incremento dei capannoni e aziende esteriorizzate fuori territorio
– Incremento del ricorso al lavoro agile e all’intensificazione delle attività lavorative
– Esodo rurali e impossibilità di commissionare a piccole e medie imprese locali.

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