Ravenna Festival presenta uno spettacolo memorabile sul grande compositore russo Dmitrij Sostakovic. Il testo è scritto da Valerio Cappelli, con Moni Ovadia come narratore. Lo spettacolo documenta l’infelice esperienza del compositore di essere stato umiliato da Stalin. Ci recorda l’importanza di Sostakovic nell’arte e nella cultura russa e come persino i grandi talenti possono essere oppressi dal potere.
Quali sono stati gli eventi più drammatici nella vita di Sostakovic?
Uno dei momenti più drammatici durante la vita di Dmitrij Sostakovic fu quando Stalin lodò e poi bocciò la sua Symphony No. 5 nel 1936. Dopo molte intense critiche da parte dei regimi comunisti filosovietici, Sostakovic, uno dei compositori più significativi dell’epoca, fu sottoposto a un’operazione di “Raccomandazione staliniana” in cui fu letteralmente obbligato a modificare la sua musica e ad abbracciare la politica del governo. Sostakovic sopravvisse a questa terribile oppressione, ma il suo lavoro sarebbe stato sempre associato al periodo di repressione staliniana. Molte opere successive sarebbero profondamente influenzate da quegli eventi.
Quali sono le critiche alle decisioni del governo sovietico nei confronti degli artisti?
Le critiche al governo sovietico nei confronti degli artisti sono che essi sono stati vittime di abusi e di condizioni ingiuste. Gli artisti di talento come Dmitrij Sostakovic erano spesso maltrattati, umiliati e calunniati dal governo senza alcuna colpa. Il governo può facilmente andare su di un artista e censurare le loro opere solo perché possono vedere qualcosa che ritengono non conforme alle idee sovietiche. Questo è stato un triste destino per Sostakovic e molti altri artisti che sono stati umiliati ogni volta che le loro opere non corrispondevano agli ideali governativi.