L’opera-dibattito sulla legalità “Se dicessimo la verità” firmata da Emanuela Giordano e Giulia Minoli è attualmente in scena al Piccolo Teatro Grassi di Milano e rimarrà in programmazione fino al 3 luglio. Lo spettacolo, che ha suscitato grande curiosità e interesse, si pronuncia sulla questione della legalità e affronta tematiche scottanti che riguardano la società contemporanea. L’opera, con un approccio innovativo, combina elementi teatrali, musicali e di dibattito per stimolare una riflessione profonda sul tema. L’evento ha subito però delle controversie a causa di presunti problemi di sicurezza che hanno coinvolto gli organizzatori.
Titolare del Viminale: “Non c’è stato alcun preavviso”
In merito alle controversie riguardanti l’opera-dibattito “Se dicessimo la verità”, il titolare del Viminale ha rilasciato delle dichiarazioni per fare chiarezza sulla questione. Secondo il titolare, non è stato dato alcun preavviso al Ministero dell’Interno riguardo allo spettacolo. Inoltre, ha affermato che gli organizzatori hanno ignorato le indicazioni della Digos e hanno forzato i blocchi di sicurezza. Questo ha sollevato preoccupazioni in termini di sicurezza per gli spettatori e ha portato a un acceso dibattito sulla gestione dell’evento.
“Il mancato rispetto delle procedure di sicurezza da parte degli organizzatori dell’opera-dibattito è inaccettabile. La Digos ha lavorato diligentemente per garantire la sicurezza pubblica e siamo delusi che le loro indicazioni siano state ignorate.” – ha dichiarato il titolare del Viminale.