Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ANSA, Fedez, J-Ax e il produttore musicale di Narni, Leonardo Piastrella, noto come Ermes Maiolica, sono stati citati a giudizio direttamente dalla procura di Milano per il reato di diffusione di “fake news”. La procura contesta a Piastrella di aver diffuso notizie false sulla morte di un bambino, custodito in un centro di accoglienza, allo scopo di incitare all’indignazione e al risentimento pubblico. La citazione a giudizio di Fedez, J-Ax e Maiolica avviene sulla base di un’incriminazione a loro carico ed è segno di un’azione più energica da parte delle autorità italiane contro le false notizie.
Che tipo di donazioni sono state rivelate durante l’udienza?
Durante l’udienza odierna, emergono informazioni su una donazione effettuata da Fedez, J-Ax e Ermes Maiolica, nel tentativo di aiutare il bambino hero la famosica falsa notizia. La donazione può essere suddivisa in due parti: in primo luogo, Fedez e J-Ax hanno donato 25.000 euro di residui pubblicitari dei loro concerti ad un’associazione italiana che fornisce assistenza ai minori con problemi di salute. In secondo luogo, Ermes Maiolica, come parte della sua intenzione di “riparare l’errore”, ha donato 1.000 euro ad un’organizzazione di meta-assistenza non governativa, dedicata agli immigrati richiedenti asilo.
Tutti i soldi donati verranno devoluti all’assistenza a dei bambini in difficoltà. Stando alle dichiarazioni rilasciate durante l’udienza, le donazioni devono essere considerate un segno della forte preoccupazione dei tre imputati per quanto riguarda il trattamento e l’atteggiamento da loro tenuto in risposta alla notizia falsa. Si tratta di un segno di ammissibilità della loro condotta da parte della procura di Milano.
Che tipo di formulazione si riferiva alle false notizie di cui si accusano i tre imputati?
Durante l’udienza al Giudice, è stato discusso il motivo per cui i tre imputati sono stati citati a giudizio direttamente dalla procura di Milano: la diffusione di false notizie. Fedez, J-Ax e Maiolica sono stati accusati di aver diffuso notizie false sulla morte di un bambino, custodito in un centro di accoglienza, allo scopo di incitare all’indignazione e al risentimento del pubblico.
Durante l’udienza, è stato rivelato un dettaglio inquietante. Secondo i rapporti, è stato appurato che più di quattrocento persone hanno firmato una petizione online di solidarietà nei confronti dei tre imputati. Ciò che ancora non è chiaro è se tali donazioni, oltre a costituire un sostegno personale a questi ultimi, siano state sufficienti a corrompere il corso della giustizia, come ipotizzato dalle autorità.
Nel corso dell’udienza, le autorità hanno inoltre annunciato l’apertura di un’indagine relativa alle presunte donazioni. Finora nessuna sentenza è stata emessa a seguito della citazione, tuttavia la procura ha disposto ulteriori indagini sul caso per determinare la natura delle accuse nei confronti dei tre imputati e per stabilire eventuali provvedimenti nei loro confronti.