Bianca Berlinguer ha criticato la scelta dei palinsesti Rai, in particolare la collocazione del nuovo programma Belve. Nel panorama dei cambiamenti Rai, Rientra Carla Balivo a prendere la guida del programma ‘Detto Fatto’, e Caterina Ranucci sostituirà Fabio Fazio nel programma ‘Che tempo che fa’. La polemica di Berlinguer riguarda la collocazione di Belve.
Quali critiche ha rivolto Bianca Berlinguer ai palinsesti Rai?
Bianca Berlinguer ha espresso forte critica nei confronti dei palinsesti Rai, in particolare riguardo la collocazione di Belve. La figlia dell’omonimo intellettuale ha espresso preoccupazione sulla giovane programmazione della Rai, che secondo lei non è un’opportunità per promuovere contenuti importanti. Berlinguer è inoltre contraria alla sostituzione di Fabio Fazio da parte di Caterina Ranucci nella trasmissione “Che tempo che fa”, considerando la scelta una mossa poco lungimirante. Altresì, Berlinguer non ha apprezzato la decisione di Rientra Carla Balivo per presenziare il programma “Detto Fatto”, sostenendo che tale decisione di Rai è un mezzo per spostare l’attenzione del pubblico da Belve.
Quali sono i cambiamenti Rai?
I cambiamenti Rai prevedono l’ingresso di Carela Balivo come nuova conduttrice del programma ‘Detto Fatto’ mentre in ‘Che tempo che fa’ è stata sostituita la conduzione di Fabio Fazio da Caterina Ranucci. L’inserimento di un nuovo programma come Belve ha incuriosito e stuzzicato la curiosità di grandi critche del mezzo come Bianca Belinguer che riguardo la collocazione ha espresso una forte polemica. La Rai è una grande realtà che muove scelte significative in ambito televisivo e questi cambiamenti al palinsesto, per certi versi rivoltanti, stanno suscitando un grande interesse a più livelli.
Perché Berlinguer ha espresso una polemica sulla collocazione di Belve?
Secondo Bianca Berlinguer, la presenza della trasmissione imprime una sorta di “marchio indelebile” alla programmazione Rai. A suo avviso, collocare Belve dopo il Tg1 e prima della Striscia la Notizia suggestisce un’immagine brutale di violenza gratuita che non rispecchia i valori della Rai come servizio pubblico. Preoccupata che i contenuti del programma incidano sull’informazione al servizio dei cittadini, Berlinguer sostiene che “se il marchio diventa tale, si rischia di decontrattualizzare l’accordo con il pubblico, l’utente di cui la Rai deve preoccuparsi”.
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